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Storia

Fausto Bertolini, colognese, classe 1951, non proveniva né da una famiglia di artigiani e non era neppure un artigiano, di quelli che in casa si arrangiano a fare tutto. Dopo le scuole lavoricchiava un po’ qui, un po’ là, dove trovava, perché non era il tipo da starsene con le mani in mano.

Viveva con la famiglia, in una casa popolare di Via Predicale. Il primo lavoro fu, nel 1970, presso l’Ospedale Pio Ricovero di Cologna Veneta come portiere e autista di autoambulanza. Fausto, un tipo aperto, simpatico e cordiale si accorse ben presto che quella professione non si coniugava con la sua dinamicità.

Conosce, nel frattempo, Patrizia, con cui si fidanza e che in seguito diventerà sua moglie. Un matrimonio talmente felice da dare in breve i suoi frutti, tanto che in due anni nacquero tre figli, Gabriella, Elisabetta e Francesco.

Tra le varie attività, Fausto frequentava da tempo, come magazziniere, un deposito di acqua minerale in Cologna Veneta gestito da Bruno Rana, fratello dell’oggi celebre, Giovanni. I contatti con la famiglia Rana gli permisero di mettere piede, per la prima volta, in un laboratorio dolciario, gestito da uno dei fratelli, che aprì le porte alla sua curiosità, all’interesse verso questa arte raffinata, facendo di quella visita il vero e proprio trampolino di lancio per la sua nuova vita professionale.

La sua straordinaria energia, la voglia di apprendere e una manualità non comune, gli permisero in breve tempo di fare passi da gigante. 

Giovanni Fausto Bertolini sente l’esigenza di creare qualcosa che gli consenta di lavorare con la propria famiglia. Ammaliato dalle trasformazioni di farina, zucchero, uova e lievito; dalla magia delle creme e dall’alchimia del cioccolato decise di aprire, nel 1980, nella sua casa di via predicale, il suo primo laboratorio e punto vendita grazie anche alla passione della moglie Patrizia e della carissima mamma Maria.

La cosa funzionava talmente bene da faticare a soddisfare le richieste del pubblico che cresceva in modo esponenziale. Fu inevitabile il pensiero di trasferirsi, in una nuova sede, più grande, nella centralissima via Rinascimento in Cologna Veneta.  Fausto era un ragazzo desideroso di apprendere, oltre che volenteroso ed in effetti, dedicò il suo tempo e la sua passione alla frequenza di corsi di aggiornamento per specializzarsi in più discipline.

Anche se presi da un’attività intensa, i due coniugi non dimenticavano la famiglia ed i ragazzi crescevano con profitto. A coronare il matrimonio, nel 1988, nacque Linda, l’ultimogenita.

Sul lavoro anche la nuova sede si rivelò essere piccola e limitata. Fausto traslocò la sua “Casa del Dolce”, dove si trova tutt’ora, lungo il Viale del Lavoro, nella zona artigianale sulla strada Cologna-San Bonifacio. Ad attenderlo ampi spazi, per i suoi macchinari, per le attrezzature, per l’accoglienza dei clienti e l’amore per la sua arte.

Nel tempo, un nuovo punto vendita si fece strada. Fausto aprì anche nella vicina San Bonifacio, in Via Camporosolo, al civico 200.

Fausto non riposa mai, è proprio il caso di dirlo: frequenta in continuazione corsi di perfezionamento, diventa allievo di Iginio Massari, il principe dei pasticceri italiani e non si stanca di apprendere, di migliorare e di trasmettere la sua passione ai figli, che con forza e dedizione, lavorano ogni giorno per questa grande avventura formato famiglia.

“Ritengo che ciascuno di noi indistintamente dovrebbe disporre nella vita di tre cose: la salute, la famiglia ed il lavoro. Nel mio caso, la salute è stato un dono del buon Dio; quanto alla splendida famiglia da cui sono attorniato, composta dai miei figli Gabriella, Elisabetta, Francesco e Linda, me l’ha regalata mia moglie Patrizia. Il lavoro, invece, l’ho scelto e perseguito con assoluta dedizione e molti sacrifici, ripagati altresì da tanta soddisfazione. Per queste ragioni sono convinto di essere un uomo molto fortunato ed auguro a tutti la mia felicità.”